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Doris Emilia Bragagn… su (nessuno parlò dei vestit… poetella su (nessuno parlò dei vestit… sebastiano su (nessuno parlò dei vestit… sebastiano su comunione tempodiVerso su comunione Archivi
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Sebastiano A. Patanè, nasce a Catania nel 1953 sotto l’acquario di febbraio. Fin da giovanissimo coltiva la passione delle lettere che comincerà a sviluppare con impegno negli anni ‘80 quando fonda il centro culturale e d’arte “Nuova Arcadia” salotto di poesia e sede di numerosi reading.Presente in diverse riviste ed antologie nazionali ed internazionali del periodo, alla fine degli anni 80,primi '90, dopo la separazione dalla moglie, abbandona la scrittura e comincia a viaggiare per il mondo. Quindici anni dopo, nel 2008, riprende a scrivere con l’intenzione di non smettere più.
Sue poesie sono rintracciabili su diversi autorevoli blog tra cui Poetarum Silva, La stanza di Nightingale, Larosainpiù, Il giardino dei poeti e Neobar. Nel 2010 la Clepsydra Edizioni di Anila Resuli ha pubblicato “Poesie dell’assenza” in E-book.
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Archivi del mese: settembre 2011
dentro e fuori (# 6 dell’alba)
saranno residui di sogno a mostrare differenti i capelli le anomalie dei si alle cinque del mattino e tu stai lì ad ascoltare la sinfonia dell’ultimo fruscio di corpi a ripensare al bacio esausto già coperto dall’orgoglioso caffè mentre là … Continua a leggere
contrazione sensoriale
è un’attenzione che non lascia vuoti quel tuo leggero esserci come erba come nuvola come natura intorno quando voglio amarti in un centro non mediato delle tue geometrie, quando fata maggiore diventi anatomia d’incanti madre dei grani stellari sul soffitto … Continua a leggere
se gli angeli
ora che il piano si è dilatato come un’onda -parlo dello spazio tra noi- che ne sarà delle parole appese nate morte e d’arroganza separate dalla lingua dall’immaturo battito cosciente solo di memorie e vuoti da riempire non importa di … Continua a leggere
Party
dimmi, ci credi davvero che quando si spengono le sedie rimango solo a catturare scie d’eco sopravvissute alle birre oppure piccoli puntini impigliati nel nuotare palmipede dentro le parole – il ricorso alle frittelle copre onomatopeiche da disagio – poi … Continua a leggere
Le calme d’agosto
come facevo a capire dove fosse la luna, quale la finestra lungo l’elusiva rappresentazione delle calme d’agosto quando si raccolgono per difetto le intensità circolari fra la bocca il seno e la distanza (e se mi abbandonassi scivolando col sudore … Continua a leggere
varianti sommerse
diciamo che guidi le mani con quei piccoli gesti che sei brezza sui rami e convoglio di fili, nodi di transiti obliqui nell’ansa finale controluce di pieghe alle nove di sera corrotta d’arancio sul fisso estuario vibrante di lune